lunedì 24 luglio 2017

LA CUENTA: La confessione di Antonius Block (Review)

DRONE/EXPERIMENTAL
Ormai da quasi dieci anni uno dei segreti meglio custoditi dell'underground italiano, i fiorentini La Cuenta continuano imperterriti a seminare la loro scia di nichilismo sonoro, riuscendo di disco in disco ad alzare ulteriormente il tiro dei loro attentati a basse frequenze.
A quattro anni dall'ultimo Litanie Divorate, il duo composto da Matteo Gigliucci e Nicola Savelli si lascia ispirare da "Il Settimo Sigillo" per comporre un unico lungo brano di trentacinque minuti, sicuramente non adatto a tutti i palati, ma adatto a conquistare i favori di tutti gli adepti del doom più contaminato dal drone, lento e opprimente.
Il brano è una lunga discesa nei recessi oscuri della propria psiche, caratterizzato da un incedere ipnotico e asfissiante costituito da pesantissime chitarre e da accenti molto ben calibrati di batteria, in grado di aumentare ulteriormente la sensazione di spaesamento dell'ascoltatore. Il maelstrom culminerà nella parte finale del brano proprio con la voce di Antonius Block impegnato nella sua confessione, momento memorabile del capolavoro di Ingmar Bergman.
Per apprezzare ulteriormente l'ascolto, si raccomanda l'uso di cuffie e un ambiente possibilmente buio, in modo da potere essere degnamente fagocitati dalle spire dei La Cuenta.


TRACKLIST
  1. La confessione di Antonius Block
INFO
ANNO: 2017
LABEL: Dio Drone, UTU Conspiracy, Dischi Bervisti, The Fucking Clinica, Zas Autoproduzioni Records, Insonnia Lunare Records
WEB: Facebook


LA CUENTA: LA CONFESSIONE DI ANTONIUS BLOCK
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